COS’È LA PSICOPATOLOGIA – IL QUARTO CRITERIO

2 pensieri su “COS’È LA PSICOPATOLOGIA – IL QUARTO CRITERIO”

  1. Buongiorno Jacopo, eccomi di nuovo qui a commentare i tuoi sempre interessanti e importanti articoli, che portano i lettori a riflettere molto sulle loro esperienze vissute o per lo meno a cercare di capire le proprie ed altrui emozioni. Devo dire che il mettermi in gioco ogni volta, per commentare con parole mie questi articoli, è un’ottima cosa che mi stimola sia intelletto che cuore.
    Beh, io non pensavo che il narcisismo fosse una patologia, credevo che queste persone si credessero dei semidei o supereroi, a cui tutto è dovuto in quanto tali. Credevo che fosse una forma di vanità, di forte autostima, di poca considerazione verso il prossimo e di poca umiltà, insomma un’unione di strafottenza e insensibilità. Però è vero che questi narcisisti ne approfittano di questo loro stato ed alcune volte anche pesantemente. Che sia una cosa voluta o meno, resta sempre un comportamento molto deplorevole.
    Per quanto riguarda gli stati d’ansia e dell’umore possono essere considerati anche in base al tempo? Io conosco alcune persone che in base al buono o cattivo tempo cambiano d’umore sia in bene che in male, può considerarsi una patologia, seppur lieve o è proprio caratteriale?
    Per mia fortuna non ho mai sofferto di attacchi di panico, e spero vivamente di non doverne mai soffrire, attacchi d’ansia invece ne ho provati parecchi e anche quelli non sono per niente simpatici. In quanto ai pensieri suicidari penso che molte persone ne abbiano avuti, ed in questi casi, credo ci si possa far aiutare psicologicamente a contrastarli.
    Per ciò che concerne il lutto per la perdita di una persona amata è una cosa straziante, anche se ogni lutto viene percepito ed elaborato in modi diversi da persona a persona non è mai semplice da affrontare, ed una mano per aggrapparsi a questa vita è sempre super gradita.
    Per gli orientamenti sessuali al di fuori dell’eterosessualità posso solo immaginare la sofferenza provata da queste persone che vengono giudicate malate o pervertite, che non vengono accettate per quello che sono, molte volte anche dalla cerchia di persone a loro vicine e care. Penso alla sofferenza ed al conflitto che affrontano ogni giorno della loro vita, soli contro un’enormità di pregiudizi e cattiverie. Non posso pensare (anche se purtroppo è così) che al giorno d’oggi ci siano ancora persone capaci d’infliggere tanta sofferenza nel nome di un falso perbenismo o di un credo.
    Infine cosa dire sul bullismo? E’ un atto vigliacco, immondo e ripugnante, ma ne ho già condiviso i miei pareri e pensieri, quindi non sto a dilungarmi sull’argomento, non perché lo ritenga cosa di poco conto, anzi, ma risveglia in me ricordi poco graditi e molto sofferti.
    Saluti da Patrizia.

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