PERCHÉ FARE OGGI QUELLO CHE SI PUÒ FARE DOMANI?

14 pensieri su “PERCHÉ FARE OGGI QUELLO CHE SI PUÒ FARE DOMANI?”

  1. Buongiorno Jacopo, la parola procrastinazione l’ho già sentita, ma per me era un concetto di aiutare, di promuovere, come procrastinare una causa, aiutare un qualcuno. Non avevo mai pensato agli altri significati. Ragionandoci su, dopo aver letto l’articolo, mi sento un po’ procrastinatrice, si, perchè pur avendo quasi sempre preso le cose di petto, molto spesso ho rimandato delle decisioni al dopo, al domani……”Domani è un altro giorno!”come diceva Rossella in celebre film.
    Per capirci, ho rimandato la questione di recarmi da uno psicologo per ben 3 anni e mezzo, dicendomi che potevo farcela da sola ad affrontare il mio lutto, ma quando ho iniziato ad avere pensieri poco piacevoli per la mente, ho preso la decisione di vedere uno psicologo. anche qui, però ho procrastinato per un paio di mesi, poi alla fine mi sono decisa a chiamare e fissare un appuntamento. Devo dire che questa decisione, anche se tardiva, sta dando dei buoni frutti. Ho ancora una questione in sospeso ed è quella di riprendere ad andare in bicicletta, però sinceramente ho una paura boia di cadere e compromettere l’intervento a cui sono stata sottoposta 5 anni or sono. “Mai dire mai….”, per cui sto andando in palestra per rinforzare i muscoli e forse, anche con l’aiuto di uno psicologo di mia conoscenza, potrei a breve riprendere fiducia nelle mie capacità e rimontare in sella, o almeno ci proverò. Molte volte pensandoci, si rimandano le decisioni, i progetti, le cose che si vorrebbero fare al dopo, al domani, forse per pigrizia, per paura, per poca convinzione, ma come scritto nell’articolo il domani è sempre un’incognita e non sempre va come ci immaginiamo o come speriamo o desideriamo……quindi se possiamo, non rimandiamo al domani, viviamo le nostre emozioni e i nostri sogni ogni momento, ogni giorno, si, perchè il domani è già qui. Sperando di aver fatto, con questo mio scritto, cosa gradita a tutte le persone che seguono questo blog, ringrazio il mio psicologo per l’aiuto che mi sta dando e che mi darà. Colgo l’occasione di augurare a tutti un sereno, prospero e felice anno 2018, (non 2019). Ciao a tutti da Patrizia.

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    1. Buongiorno Patrizia!
      Ti ringrazio per il tuo commento.
      In effetti, “procrastinazione” ha come significato quello che ho esposto nel mio articolo.
      Quello che intendi tu è appunto invece reso da altri termini, come “promuovere” o “intentare”, che abbinati alla parola “causa” veicolano però un’altra sfumatura semantica, che non coincide con il “rimandare nel tempo”.
      Mi fa molto piacere che questo articolo ti abbia spinto a riflettere su te stessa. Non credo tu sia a tutti gli effetti una persona procrastinatrice, ma a volte anche chi non lo è caratterialmente – per motivazioni quali incertezza o timore – può tendere a rinviare decisioni più o meno importanti perché collegate a qualcosa di ignoto, o perché percepite come possibili promotrici di una svolta che non si è certi di voler intraprendere.
      Anche quando sentiamo fortemente il bisogno di intervenire in qualche modo sulla nostra vita.
      Apprezzo tanto la tua condivisione: dopo tre anni e mezzo (e ti assicuro che c’è chi finisce per attendere anche di più), hai deciso di ricorrere all’aiuto di uno psicologo (a proposito, grazie mille per i tuoi rimandi positivi su questo punto! Te ne sono grato) e hai potuto constatarne in prima persona i benefici e le implicazioni, confrontandole con le aspettative che nutrivi in precedenza.
      Una decisione importante come questa, per quanto opportuna, può essere accompagnata ed eventualmente inficiata dalla paura dell’ignoto, proprio perché la professione dello psicologo, specialmente in Italia, viene a volte ancora riduttivamente fatta coincidere con la sola cura dei “malati mentali” e con una spossante analisi da “strizzacervelli”, facendoci sentire biasimati – tanto dagli altri quanto da noi stessi – anche al solo contemplare l’idea di tentare un simile percorso.
      Mi fa piacere che, dopo averla ponderata a lungo, tu non ti sia pentita della scelta che hai fatto.
      Esattamente, il domani è già qui, oltre che essere imprevedibile.
      Il mio invito è di approcciarsi ad esso al meglio delle nostre possibilità, agendo con consapevolezza e tempismo sul presente!
      Grazie di nuovo per il tuo commento e di nuovo Buon Anno, a te e a tutti i lettori!
      Alla prossima!

      Dott. Jacopo Pesenti

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  2. Buon pomeriggio,
    sono Paola pensavo di avere obiettivi e qualità ma in questo periodo sto procrastinando tante cose tra cui il lavoro per motivi di salute.
    Sto scoprendo cose nuove di me che non pensavo di avere nel bene e nel male grazie anche al supporto della psicologia e del Dr Pesenti che mi aiuta in questo nuovo percorso.
    E’ la prima volta che entro in un blog e devo dire che sono un po’ in imbarazzo.
    Termino dicendo che credo molto nella Psicologia e Scienze affini così come nel Dr Pesenti stesso. Mi sono rivolta a Lei grazie a mio marito ed a una mia collega di cui mi fido che ho ascoltato ma che ahimè non lavora più con me.
    Cari saluti a tutti
    Paola

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    1. Buonasera Paola!

      La ringrazio per il suo commento, l’ho apprezzato davvero molto.
      La invito a non essere in imbarazzo, per quanto comprensibile: le dinamiche di questo blog – che ci tengo sia il più possibile anche uno spazio in cui riflettere insieme e confrontarsi – sono in effetti molto semplici, e sono sicuro che qualsiasi suo commento – oltre che dal sottoscritto – sarebbe volentieri letto anche dagli altri visitatori.
      Grazie di nuovo per la sua stima, le auguro nel frattempo una buona serata!

      Dott. Jacopo Pesenti

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  3. Spesso è difficile uscire dalla propria area di benessere, di agio, di normalità e affrontare una situazione che non vorremmo affrontare per paura del fallimento.
    Nell’articolo parli di un procrastinare nonostante la chiarezza di una perdita di efficacia sul “domani”. Ma si può parlare di procrastinare anche se la persona pensa che il domani sia un momento con caratteristiche più favorevoli per l’azione in sè piuttosto che l’agire ora?
    Come se l’agire domani sia più strategico per la buona riuscita dell’azione, al contrario dell’agire “di pancia”, travolti dal vortice delle emozioni ad esempio.
    A volte si vorrebbe anche agire subito ma il contesto attorno frena o non rispecchia le nostre ideali aspettative, quindi si attende il momento ideale, le condizioni che riteniamo ideali (che poi non è detto arrivino o si presentino come vorremmo)…

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    1. Ciao Sjmon,

      che piacere trovarti qui sul mio blog! E’ stata davvero una piacevole sorpresa.

      E sorprendente è secondo me anche la riflessione che hai offerto con questo tuo primo commento. Fai bene a chiedere, mi dai così la possibilità di approfondire un’altra distinzione, oltre quella tra procrastinazione e pigrizia: quella tra procrastinazione e “autocontrollo”.

      Quando tu parli di “agire” facendo maggior leva sulla pianificazione, proprio perché il raziocinio ci fa capire che il “domani” ci sarebbe più favorevole all’oggi, allora senz’altro non è procrastinazione (termine che possiede un’accezione tendenzialmente negativa).
      Esso è autocontrollo, in quanto, operando un bilancio tra benefici e svantaggi, fa intuire alla persona che è meglio attendere un momento più propizio per intervenire su una situazione, pena il rischio che – oltre a non risolverla affatto – addirittura la si peggiori.
      Mentre il procrastinatore decide consciamente di rimandare nel tempo una linea di condotta sebbene sappia che così non sta facendo il proprio bene, il medesimo proposito temporeggiante – ma sempre consapevole – di chi esercita autocontrollo è una vera e propria strategia volontaria, un processo evoluto e affatto limitante per la propria crescita e la propria autorealizzazione, e che al contrario è in grado di contrastare l’impulsività che spesso ci caratterizza – chi più, chi meno – e che solo a volte ci garantisce i risultati che ci si è prefissati.

      Se poi, come dici tu, Sjmon, le condizioni favorevoli non si presentano nell’ambiente esterno che ci circonda come invece ci attendevamo, allora sarà nostro compito riaggiustare il tiro, ricalibrare la rotta sul nuovo sentiero che ci troviamo davanti, che spesso, purtroppo, non è infatti quello che avremmo eletto, ma è quello che la società ci concede.

      Anche questo è “adattamento” – concetto fondamentale secondo me in psicologia, in quanto strettamente legato al benessere psicofisico di ogni essere umano. Attendere oltre misura che le cose cambino da sole a nostro favore quando abbiamo ormai appurato che così non può più essere sarebbe soltanto un “illuso immobilismo”, una speranzosa ma letale trappola da sabbie mobili.

      Sperando che la mia risposta si riveli per te soddisfacente ed esauriente, non avere però alcuna remora a chiedermi dell’altro sull’argomento, qualora tu ne avessi il desiderio.

      Grazie ancora per il tuo commento, sono sicuro che ciò che hai sollevato – e spero quindi anche la mia risposta al tuo intervento – interesserà molti altri lettori di questo blog.

      Un caro saluto e a presto!

      Dott. Jacopo Pesenti

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    1. Grazie mille per la tua condivisione, haikuspot,
      sono contento che l’articolo ti sia piaciuto!

      In realtà sarebbe una sorpresa, ma sappi che nel prossimo futuro (non so però dirti con certezza quando lo pubblicherò) scriverò un articolo che tratta dell’altra faccia della medaglia, e cioè del fenomeno opposto a quello della procrastinazione. Credo – o almeno spero – che lo troverai utile o quantomeno interessante!

      Nel frattempo, ti invito a seguirmi nell’esplorazione del mio blog e nella lettura degli altri miei articoli, che spero tu possa trovare altrettanto piacevoli. Se vuoi condividere qualcosa con me o con gli altri lettori – dubbi, curiosità, esperienze, richieste di approfondimenti o anche di tematiche che vorresti io affrontassi -, sono a tua totale disposizione.

      Grazie di nuovo e a presto!

      Dott. Jacopo Pesenti

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