L’ ACROMATOPSIA – UN MONDO SENZA COLORI

3 pensieri su “L’ ACROMATOPSIA – UN MONDO SENZA COLORI”

  1. Buonasera Jacopo, della patologia di cui si scrive in questo articolo personalmente non ne avevo mai sentito parlare. Certo ho sentito parlare della retina, della visione notturna e della visione diurna, della fotofobia, ma di coni (a meno che non siano forme geometriche o di gelato) e di bastoncelli non ne sapevo nulla, figuriamoci riguardo gli altri termini, sinceramente sono ignorante in materia. So che ci sono delle persone daltoniche, cioè con un difetto genetico della vista che impedisce loro di distinguere alcuni colori, ma che comunque anche se in maniera distorta riescono a percepirne altri, ma il termine ACROMATOPSIA non l’avevo mai sentito e non sapevo potesse essere una patologia così debilitante.
    Se penso ai colori che madre natura ci propone in ogni stagione e in ogni luogo della Terra, così diversi e perciò affascinanti nelle loro sfumature esotiche…… il solo pensiero di non poterli più vedere mi manda in crisi. Già viviamo in un mondo alquanto incasinato, sempre più povero di poesia e di umanità, dove l’amore non è un sentimento scontato, dove l’avidità di ricchezza e di potere di pochi preclude il diritto alla felicità ed alla dignità di una vita degna di essere chiamata tale al resto dell’umanità, cosa sarebbe delle nostre anime ferite se non ci fossero più i colori a stimolare, lenire e consolare il nostro spirito inquieto? Quale gioia si potrebbe provare in un mondo tutto grigio? Si dice che “Il mondo è bello perché è vario”, ed i colori sono le emozioni di questo essere vario. Senza emozioni non ci sarebbero i sentimenti e senza sentimenti saremmo solo dei gusci vuoti, saremmo terra sterile. Pensiamo alle varie opere d’arte, se fossero tutte in bianco e nero o grigie (anche se alcune opere, fotografie e altro, sono molto belle in bianco, nero e grigio), quali stimoli, quali emozioni potrebbero risvegliare in noi? Io penso che i nostri sensi ne risentirebbero tutti, perché credo che siano connessi tra di loro e venendo a mancare anche un po’ di uno o dell’altro comporterebbe degli sbalzi d’umore e di disequilibrio psichico e fisico non trascurabili, infatti la primavera con tutti i suoi colori, i suoi profumi e il suo rinnovarsi d’abito tutti gli anni ci fa capire che la vita prosegue e anche noi esseri umani, con tutto il nostro affanno, con tutti i nostri dolori, con le nostre sconfitte possiamo sconfiggere il gelo dell’inverno che affligge i nostri cuori.
    Allora dico: <>. Godiamoci i piaceri che la vita ci dà, perché la serenità non sempre è duratura e quindi bisogna cogliere il positivo delle cose a piene mani quando ce n’è data l’opportunità.
    Un saluto a tutti. Patrizia

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  2. Se può essere utile vorrei raccontare qualcosa che non ho mai detto a nessuno. Soffro di epilessia riflessa, lampi di luce , certi suoni ,odori particolari, particolari emozioni, dolore nuovo e intenso o freddo intenso mi fanno perdere del tutto il tono muscolare e il mio cervello , come dico io , sembra riempirsi di cotone. Un giorno , ho fatto una risonanza magnetica al cervello. .Il rumore mi ha fatto perdere il tono muscolare e quando sono riuscita a muovermi e aprire gli occhi(che tengo sempre chiusi quando mi succede)vedevo le persone attorno e la stanza in varie tonalità’ di grigio.vedevo le cose attorno attraverso larghe strisce : grigio chiaro , più scuro , ancora più scuro , ma non in nero o bianco . Non ho detto nulla perché già volevano ricoverarmi e io non volevo e temevo che dicendolo l’avrebbero fatto comunque. È durato una decina di minuti poi , a mano a mano ho recuperato i colori , ma ero molto confusa e non riuscivo a orientarmi . Ma dopo una mezz’ora ero tornata a posto . Non ho mai capito perché mi è successo , ma ho ancora il dischetto di quella risonanza.

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    1. Buongiorno Agostina.

      La ringrazio molto per aver raccontato e condiviso la sua esperienza.
      Sì, spesso gli episodi di epilessia possono essere accompagnati da dispercezioni o stimolazioni intense, che risultano nel vivere sensazioni iperlucide e potenzialmente spiazzanti.

      Mi ha incuriosito molto la descrizione che ha dato del suo vissuto in merito al cervello che sente come “riempirsi di cotone”.

      È senza dubbio un elemento meritevole di attenzione, così come il fatto che l’episodio inerente alla visione in scala di grigi – peraltro, mi dice, sottoforma anche di bande, di larghe strisce – abbia avuto una durata circoscritta (il che parrebbe, sebbene non abbia i dettagli, un fattore rassicurante).

      Pur non conoscendola, mi sembra inoltre di dedurre da come ne ha parlato che non si siano ripresentati altri episodi di questo genere, è corretto?

      Intanto le auguro una buona giornata, Agostina, e grazie ancora per aver condiviso la sua storia con me e con tutte le persone che seguono il mio blog.

      Un caro saluto,
      Dott. Jacopo Pesenti

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