Buongiorno a tutti, cari lettori e spettatori.
Avete già usufruito dei miei precedenti video-articoli, in cui ho parlato di promesse (“Lo psicologo interpella – Episodio 1 – Promesse e giuramenti”) e di similitudini e differenze di noi esseri umani con le amebe (“Lo psicologo interpella – Episodio 2 – L’uomo e l’ameba”)?
Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio vivamente di rimediare al più presto.
Quest’oggi, sulla soglia di un imminente Ferragosto, ho pensato di porvi un quesito su cui troppo poco spesso siamo soliti intrattenerci.
Diamo infatti quasi sempre per scontato di sapere che cosa sia una vacanza, in che cosa consista e a cosa dovrebbe servirci.
Spero che, dopo aver visionato questo mio video-articolo, sarete spinti a riflettere più approfonditamente su questo concetto così positivo da essere il più delle volte trattato con banalità – e, proprio per questo, ingenuamente rovinato e sprecato.
Non mi resta che augurarvi buona visione: per chi lo desidera, oltre che qui sotto, al mio filmato potete accedere anche tramite il mio annesso canale YouTube.
A presto e…
… BUONE VACANZE!
Dott. Jacopo Pesenti
Caro Dottore,
Per me la vacanza è una più o meno breve evasione dalla quotidianità.
Si può spostarsi per trascorrerla in un luogo differente, o anche rimanere a casa.. la caratteristica fondamentale è che ci sia un qualcosa, uno strappo alla regola, una coccola che la faccia differire dalla routine degli altri periodi dell’anno.
Perché si possa considerare ben riuscita, dovrebbe essere come un buon pasto al ristorante, di quelli dove si gusta appieno ogni pietanza, da soli o in compagnia, e ci si alza da tavola soddisfatti, sazi ma non colmi. È quel leggero languorino che rimane anche dopo la fine (per rimanere nella metafora del ristorante), insieme alla voglia di fissare quell’esperienza nella memoria, che fa capire che la vacanza è stata un successo.
Buon Ferragosto
Elisa
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Buongiorno Jacopo,
In teoria in vacanza bisognerebbe essere vacui, sgombri, liberi, senza occupazioni (e magari preoccupazioni), anche se nella pratica non sempre è così. . L’obiettivo di una vacanza, aldilà dei gusti di ognuno, è quella di un benessere psico-fisico, un “ritorno alla normalità” e ritmi di vita umani.
Le vacanze servono a staccare la spina, a “rigenerarsi”, a riprendere i propri ritmi e lasciarsi cullare dal ritmo naturale delle cose in modo da ritrovare un benessere psico-fisico, un “ritorno alla normalità” e ritmi di vita umani, avere tempo a disposizione per un profondo esame di coscienza, in cui si rilegge la vita, o per fare le attività che ci piacciono.
Se penso alla vacanza mi vengono in mente subito 2 cose:
1) per chi va a scuola i compiti delle vacanze estive, sebbene abbiano l’obiettivo di non arrugginire la mente, cozzano con l’utilità reale della vacanza, specie se sono in quantità esagerate;
2) il mare, non come scelta turistica alternativa alla montagna, ma come equilibrio perfetto, flusso, entità o luogo per potersi “immergere”, incontrare e ascoltare.
Per me una vacanza è cercare il silenzio; è l’armonia nella natura, esplorare luoghi sconosciuti e nuovi, silenzio, eremitaggio.
E’ estraniarsi dal tempo e dallo spazio non a singhiozzo, ma per un periodo costante e regolare senza essere importunati da inutili doveri o particolari protocolli.
Per alcune persone è il tempo per evadere, per altre quello per conoscere.
Ma tutti sperimentiamo il tempo dell’attesa gioiosa simile a quella descritta da Leopardi nel Sabato del villaggio. Peccato che a volte capita di non godersi il momento quando arriva, se pensiamo continuamente ai al posto vacante e ai nostri doveri, oppure se ci si lascia fuorviare dalla ricerca della perfezione, rischiamo di rimanere delusi, procrastinando di continuo il nostro relax pensando già a un’eventuale prossima vacanza ed innescando un circolo vizioso.
Al giorno d’oggi sembra quasi scontato che vacanza voglia dire per forza viaggiare ma non è per forza così.
In ogni caso anche per me vacanza implica un viaggio e uno stacco dalla quotidianità tangibile. Tornei a casa da una vacanza (o da un viaggio) pensando di averla sfruttata al meglio, se non ho sprecato il mio tempo al pc o con il telefonino, se mi piacerebbe ritornarci, se mi porto via i profumi, i colori e i sapori di quel posto, arricchito da esperienze; se ho conosciuto persone o fatto amicizia; se ho scritto o se ho scritto; se mi sono riposato, rilassato, divertito, emozionato e sono pronto a ritornare a casa con energie e stimoli nuovi.
Stefano
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Buongiorno Jacopo, eccomi ancora qui a riflettere sul tuo video articolo, come avrai notato mi sono presa una vacanza dal tuo blog. Quando si parla di vacanza si pensa subito al mare, ai monti, ai laghi, alle belle città che ci sono da scoprire, ai borghi che si trovano quasi in ogni angolo della nostra meravigliosa Italia e la mente comincia a viaggiare, ancor prima di aver preparato le valige. Trovo che sia stimolante l’attesa della partenza, il mettere e togliere dalla valigia quello che potrebbe servire oppure no e quasi sempre ci ritroviamo a portare con noi degli abiti, delle scarpe e qunt’altro, che col senno del poi ci risultano superflui. Però è anche questo il bello delle partenze per le benemerite vacanze. Vacanza per me è il poter staccare la spina dal quotidiano, dal solito menage giornaliero e se si riesce anche a partire per mete che non siano la tua città o il tuo paese, ben venga. La cosa che mi fa pensare veramente di essere in vacanza è che la persona o le persone che hai accanto sono veramente quelle che vuoi, quelle che ami o che stimi e con cui stai bene. Cosa importa se si sta a casa, l’importante è percepire l’atmosfera di serenità e di gioia che puoi condividere con loro. La vacanza è il ritrovarsi soddisfatti anche restando sul proprio letto a poltrire, sapendo che non verrai giudicata, è condividere le piccole o grandi gioie che la vita ci può dare, è poter condividere con le persone che ami tutto ciò. Ormai l’estate è agli sgoccioli ed il lavoro è già ripreso, ma rimangono i ricordi di una vacanza veramente vissuta anche se a casa.
Una buona ripresa a tutti. Ciao da Patrizia.
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