Buongiorno a tutti voi, cari lettori.
Eccomi tornato con la mia rubrica “Aforismi personali”, in cui, come già vi spiegavo in precedenti articoli, intendo discutere insieme a voi di asserzioni e princìpi – mescolati ad eventuali massime di altrui provenienza – da me partoriti nel corso della mia vita e della mia esperienza, sia personale che professionale.
A seconda dei casi – e sulla base anche dei commenti che riceverò da parte di voi lettori –, farò seguire agli aforismi che citerò delle intime considerazioni, mantenendo comunque tali riflessioni all’interno di una cornice psicologica.
Oggi ho deciso di incentrarmi su una tematica che pervade ogni singolo giorno delle nostre vite, anche se ovviamente preferiremmo altrimenti: la MENZOGNA.
Essa è un concetto talmente spinoso, fastidioso e potenzialmente ferente che spesso non vogliamo nemmeno considerare l’idea che gli altri ci stiano mentendo. Nell’illusione che questo non ci possa capitare tanto quanto sappiamo per certo che accade a chi ci circonda, chiudiamo più o meno volontariamente gli occhi e proseguiamo a camminare, ammettendo difficilmente o per nulla che non stiamo affatto avanzando, ma solo incespicando ed arrembando.
Per non dire indietreggiando.
Il primo aforisma che vi propongo appartiene al sottoscritto e l’ho ideato in questa forma proprio di recente.
“ Ignorare una bugia non la rende più simile alla verità. ”
Dall’introduzione che vi ho appena fatto dovrebbe già risultarvi chiaro il suo significato.
In pratica, negare qualcosa non lo fa smettere di esistere, anzi.
Accresce i suoi effetti su di noi, perché, inconsapevoli – spesso volutamente – della minaccia in corso, non innalziamo alcuna difesa – una volta tanto che sarebbe utile e non eccessivo erigerla – e ci facciamo travolgere impreparati dall’ennesima mancanza di rispetto, dall’ennesima falsità, dall’ennesima ipocrisia travestita da sottile ed ingannevole premura.
Il secondo aforisma di oggi è invece di Alexander Pope, poeta inglese considerato tra i migliori del XVIII secolo.
“ Chi racconta una bugia non sa che compito si sta assumendo, perché sarà obbligato a inventarne altre venti per sostenere la veridicità della prima. ”
Quanto è vero!
Al contrario della verità, infatti, la menzogna ha sempre bisogno di essere continuamente alimentata per reggersi in piedi.
Non è indipendente, non è autonoma. Nasce dalla malsana volontà di crearla e ancor più dipende dalla riprovevole scelta di protrarla all’infinito.
Il che mi porta a due altri miei aforismi personali.
Uno è il seguente:
“ La verità è un dato di fatto. La menzogna, una scelta.
È una nostra creatura. Siamo noi a decidere di partorirla.
Sempre. ”
Con questo vorrei far riflettere sul fatto che siamo sempre responsabili delle bugie che propiniamo agli altri – e anche a noi stessi.
E “responsabilità” – come tratterò in un mio futuro articolo ad essa dedicata – significa, come suggerisce il termine, “rispondere” delle proprie mancanze e dei torti commessi.
L’altro mio aforisma, invece, è questo:
“ La verità non ha bisogno di indossare alcun velo per mostrarsi per quello che è. Il suo calore è autentico e genuino, e basta a se stessa.
Ecco perché si è soliti affermare “dire la nuda verità”.
La bugia, al contrario, ha sempre freddo. Deve costantemente essere riattizzata per non estinguersi e, come è vero che a volte bisogna sudare sette camicie per smascherarla, essa ne indossa almeno altrettante per evitare di rivelare la sua vera identità. ”
Ebbene, che ne pensate?
Quest’ultimo, più che un aforisma, è un vero e proprio estratto da uno dei miei romanzi, in cui tramite la bocca di un saggio personaggio predispongo un lucido confronto tra l’essenza del vero e le fondamenta del falso.
Desidero inoltre esporvi un proverbio arabo, che cita:
“ Una mezza verità è una bugia intera. ”
Con questa affermazione, che condivido con convinto vigore, vorrei far riflettere chiunque pensi che omettere la realtà dei fatti – o citarne una sola, comoda parte – sia un’azione innocente che si sbaglia di grosso.
Le ripercussioni a medio e a lungo termine – ma non poche volte anche nell’immediato – su noi stessi e sui sentimenti degli altri possono non essere affatto di poco conto.
Per non parlare del fatto che – per concludere con un altro mio aforisma personale –,
“ La verità non accetta compromessi.
Qualsiasi sua distorsione, abbellimento, deviazione o infiocchettatura non rientra già più nella definizione di vero. ”
Eccoci giunti alla fine dell’articolo, cari lettori. Non mi resta che darvi appuntamento al mio prossimo articolo.
Scrivetemi numerosi!
A presto.
Dott. Jacopo Pesenti
Il mio SITO WEB (consulenze, video-sedute, aree di intervento, recensioni e contatti):
Psicologo Treviglio – Dott. Jacopo Pesenti – Studio di Psicologia
Carissimo gentile Dott.Jacopo ho letto con vero interesse il tuo articolo sugli AFORISMI PERSONALI.E’ una conversazione molto convincente, logica e con una grande spinta alla chiarezza e moralità di cui abbiamo un grande bisogno in questa società opportunistica. Grazie . complimenti vivissimi e tanti auguri,Cordialità Maria Giacomelli
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Buongiorno Maria!
Non sai che enorme piacere è stato per me accendere il computer stamattina e trovare questo tuo commento al mio articolo.
Ti ringrazio tanto anch’io per le belle parole che hai speso, mi rende davvero contento che tu abbia apprezzato questo argomento e che abbia trovato utile e chiaro il modo in cui l’ho affrontato.
Ti anticipo già che in futuro dedicherò altri articoli agli argomenti “menzogna” e “verità”.
Nel frattempo, ti consiglio – se non l’hai già fatto – la lettura anche dei miei precedenti articoli, tra cui quelli della rubrica “Aforismi personali”, incentrati sul concetto di “Fiducia” e “Promessa”. Di quest’ultima, tra l’altro, uscirà a breve un video-articolo in cui tratterò e risponderò ai commenti che ho nel frattempo ricevuto al mio precedente video-articolo “Lo psicologo interpella, Episodio 1 – Promesse e giuramenti”.
Grazie ancora per i tuoi apprezzamenti! Spero di poter leggere presto altri tuoi commenti!
Nel frattempo, ti auguro di cuore un buon fine-settimana.
Dott. Jacopo Pesenti
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Buongiorno Jacopo, com’è vero quanto scritto!
Oggi, purtroppo, siamo sempre più attirati nella spirale delle menzogne, non ci rendiamo più conto di dove si trovi la menzogna e di dove si trovi la verità.
Basta accendere il televisore e siamo risucchiati in un mondo parallelo, dove negli spot pubblicitari ci viene propinata una vita rosea e felice, dove basta una crema e un colpo di fon e da persone qualsiasi ci trasformiamo in donne/uomini bellissime/i, seducenti, sensuali, a cui tutto è permesso e dovuto, ci trasformiamo in icone di bellezza e giovinezza.
La famiglia felice, in cui tutti sono sorridenti e per colazione, mangiando e bevendo determinati prodotti, si ritrovano uniti, complici, forti, per affrontare la giornata che si presuppone sarà meravigliosa e piena di energia positiva.
Non tralasciamo le automobili! Basta possedere un’auto di una certa marca che diventi un super eroe, un manager di un certo rilievo; il colloquio di lavoro ti andrà alla grande, perché il direttore dell’azienda in cui dovrai lavorare ti ha visto arrivare al volante di quell’auto da sogno.
E’ già, tutto bello, tutto fatto, tutto amore e gioia!
Mi domando: come si può essere onesti con le persone e con sè stessi, se i mass media sono i primi a inculcarci la menzogna come un modo per ottenere determinati scopi e fini????
Comunque personalmente ritengo la menzogna una cosa meschina, un tradimento, una violenza alla propria ed altrui coscienza. Ritengo sia vero che è generata per nostra volontà, che sia subdola e sia coperta da strati di bugie per essere meglio nascosta. Generando una menzogna non ci rendiamo (forse) conto di far del male, di ferire nel profondo la persona a cui è detta, ma la cosa che ci sfugge volutamente è che facciamo del male a noi stessi.
“Le bugie hanno le gambe corte ed il naso lungo” ci dicevano da bambini, ed è un modo per dire che anche se camuffata sotto strati di altre menzogne, prima o poi troverai quel qualcosa che te la farà scoprire, un particolare che ti metterà sulla strada per identificarla come tale.
Anch’io nella vita ho mentito. Non nascondo che alcune cose non dette o dette a metà, o anche solo dette in modo sbagliato, non si possono ritenere verità, ma menzogne, bugie. Sono stata educata nel rispetto della verità e dire le bugie per me non è affatto facile e quando mento non mi sento a mio agio e non riesco a fare a meno di pensare che è una delle cose più malevoli e crudeli emotivamente che una persona possa infliggere ad un’altra persona ed a se stessi. Anche se qualche volta si mente “a fin di bene” con le così dette “bugie bianche”, non posso non pensare che comunque sto mentendo. Credetemi che la cosa non è affatto piacevole, mi fa sentire in colpa, mi fa sentire una persona meschina e disonesta.
Sì, si tratta di DISONESTA’ verso gli altri e verso se stessi e di qui non ci si scappa!
Caro Dott. Jacopo, complimenti per l’articolo. Sono sicura che questo scritto avrà fatto riflettere molte persone, come del resto ne ha suscitate in me (di riflessioni intendo).
Un caro saluto. Patrizia
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