I SETTE VOLTI DELL’ AMORE – IN QUANTI MODI SI PUÒ AMARE UNA PERSONA?

6 pensieri su “I SETTE VOLTI DELL’ AMORE – IN QUANTI MODI SI PUÒ AMARE UNA PERSONA?”

  1. Buonasera Dott. Pesenti. L’articolo, ancorchè ben dettagliato e chiaro, farà sorgere dubbi in molte coppie che si domanderanno ………………….. ma noi dove rientriamo? Tra tutte le componenti che ha elencato, personalmente ritengo che la passione e l’intimità siano gli elementi fondamentali per mantenere una relazione ‘viva’ , duratura e al riparo da distrazioni esterne. In verità non immaginavo che la combinazione di questi due ingredienti portasse alla definizione di ‘amore romantico’ (che secondo il mio immaginario, e’ l’amore caratterizzato da tutt’altro che passione ed intimità ma bensì da qualcosa di molto più ‘ spirituale’ ….. non so se ho reso l’idea). Al di là di dove una coppia si veda meglio collocata, credo che tre fattori siano fondamentali a determinare che tipo di amore si stia vivendo. La durata della relazione, l’età dei rispettivi amanti ed i fattori esterni. Per spiegarmi meglio, la storicità della relazione a mio giudizio è fondamentale per la costruzione di un progetto stabile; più l’età avanza e più credo sia inevitabile che la componente dell’amicizia sia preponderante rispetto alle altre per ovvi motivi biologici; infine i fattori esterni spesso sono da ostacolo alla realizzazione di un progetto ed all’assunzione di un impegno ancorchè voluto (vds per esempio coppie che hanno avuto figli da precedenti relazioni, la distanza e la conseguente difficoltà della coppia a ipotizzare nell’immediato futuro un progetto stabile e duraturo). La mia conclusione è che ogni coppia si possa identificare in una della tipologie di amore di cui sopra, ma che la tipologia attribuita non sia necessariamente definitiva ma anzi possa variare nel tempo per le variabili a cui ho accennato. Il suo augurio, quello dell’amore perfetto, credo sia tutto ciò che una coppia possa desiderare ma in realtà, peccando forse di pessimismo, penso che nel momento in cui si introduce una nuova componente e ne viene a mancare un’altra automaticamente si possa passare da una tipologia di amore all’altra, ma soprattutto il rischio è che il rapporto sbilanciato delle singole componenti, anche se tutte presenti, possa essere vissuto/sofferto in maniera sbilanciata dai due amanti portando alle cosiddette crisi di coppia (vds per esempio la differenza importante di età che caratterizza molte coppie). Comunque al di là delle mere considerazioni fatte, dalle quali potrà essere emersa la mia vena pessimistica, credo che l’importante è che l’amore sia vissuto, anche se non completamente in tutte le sue sfaccettature, in modo tale da far stare bene l’altro e se stessi!

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    1. Buongiorno Maria Grazia,

      che piacere risentirla!

      Inizio subito specificando che il termine “amore romantico” è stato fatto corrispondere al binomio intimità-passione da Sternberg; tuttavia sì, ha un’accezione diversa dal modo con cui siamo soliti riferirci ad esso nel linguaggio quotidiano o in quello dei media.

      Sono inoltre molto felice che abbia colto il messaggio che, in maniera ancora più esplicita, avevo in programma di approfondire in un futuro articolo riguardante l’amore. Lei è infatti assolutamente nel giusto quando sostiene che si può passare da una tipologia d’amore all’altra. Noi esseri umani siamo duttili, complessi, trasformativi e in continuo divenire: non può che essere altrimenti per i sentimenti che proviamo l’uno per l’altro.
      E questo anche a causa delle – e a volte grazie alle – vicissitudini che ci toccano in sorte nella vita, quelli che anche lei ha ben denominato fattori esterni. E’ vero anche che, con il passare del tempo, alcune coppie possono sentirsi molto più “amiche” di prima, essendo anche secondo me la passione una delle componenti meno durature nel tempo, ma bisogna anche riconoscere che questo non accade sempre e necessariamente: ci sono anche partner che riescono a mantenere intatta negli anni – biologicamente, ma soprattutto psicologicamente – la fiamma della passionalità, che arde fiammeggiante – magari solo con un differente tipo di scintille – anche in età molto avanzata.

      Comprendo quello che lei definisce un suo “pessimismo”, ha ragione. A volte anch’io reputo più realista – piuttosto che pessimista – il pensiero per cui è raro raggiungere il settimo tipo di amore, quello che a me piace definire “completo”.
      Ma “raro” non significa in effetti impossibile, e a volte – questo è il mio augurio per tutti quanti – nemmeno difficile da raggiungere. Sta a noi, poi, coltivarlo e dare amorevole sostentamento alle sue radici.

      Un caro saluto e alla prossima!

      Dott. Jacopo Pesenti

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  2. Buonasera Jacopo, trovo giusto che l’argomento dell’articolo venga trattato in questo periodo visto che sta per arrivare la festa degli innamorati (San Valentino per l’appunto). Devo dire che, per quanto mi riguarda, l’amore è un sentimento che si prova in molteplici occasioni, perché io considero che la parola AMORE possa estendersi ben oltre il ruolo di coppia, ad esempio si amano i propri figli, si può amare la propria casa,un libro particolarmente avvincente, un dono inatteso e perciò più gradito), si possono amare i propri animali o si può amare la compagnia di alcuni amici, si possono amare alcuni momenti della propria vita o si possono amare i ricordi e così via……
    Si può addirittura essere innamorati dell’amore,il provare emozioni che ci spingono a sentirci attratti da quello che questo sentimento potrebbe riservarci. Non so se ho reso l’idea (è complicato da spiegare). Va da sé che senza amore non ci si sente vivi, non ci si sente completi, non ci si sente del tutto appagati o realizzati.
    T ornando all’amore inteso tra persone sono d’accordo sul fatto che l’amore è più democratico di ogni governo, perché l’amore,come scritto nell’articolo, non guarda l’età (può essere giovane o anziano o di mezz’età), non vede il bello o il brutto, non prova pregiudizi razziali, sociali, religiosi o politici, non guarda al genere. Insomma come dice un proverbio “l’amore è cieco”, ma non perché non vede quello che ha davanti, bensì perché lo vede con altri occhi, gli occhi, appunto, dell’amore.
    Sono rimasta meravigliata per quello che riguarda l’amore romantico io ho sempre considerato questo tipo d’amore un sentimento basato su emozioni caste, eteree, un connubio tra anime, menti e cuori, un amore platonico, non avrei mai pensato che una sua componente fosse la passione.
    Continuando la lettura delle varie tipologie dell’amore devo dire che mi sono rispecchiata in più di una di esse, per cui mi trovo un po’ spiazzata (anche se un’idea ce l’avrei) . Quello che preferisco è senza ombra di dubbio l’amore vissuto o perfetto. Devo dire però che la definizione amore completo è di gran lunga più azzeccata (a me piace molto e poi rende di più l’idea).
    Cosa dire invece dell’Infatuazione? Come scritto nell’articolo si parla di amore a prima vista, ma anche se di norma dovrebbe essere un amore di breve durata, “non facciamo di tutte le erbe un fascio” e come tiene a precisare anche il Dott. Jacopo, anch’io sono fermamente convinta che questo tipo d’amore potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto speciale e duraturo. Potrebbe diventare amore completo.
    Leggendo invece il passaggio dove nell’articolo si dice che vi è anche la possibilità di non essere attratti da nessuno dei due sessi, questa cosa mi giunge nuova e mi sorprende, potrei avere una spiegazione? Può rientrare nel caso di cui parlo sopra e cioè di essere innamorati dell’amore? O può essere che qualcuno sia innamorato di se stesso? Oppure ci si può innamorare di una cosa, di un oggetto (tipo auto, moto, ecc.)? Se così fosse che tipo di rapporto potrebbe intercorrere tra un uomo/donna e un oggetto inanimato? Per me è un vero mistero, perché non riesco proprio ad immaginare che cosa potrebbe essere la fonte ed il fine in una relazione di questo tipo. La mia è pura curiosità e non vuole essere in alcun modo un pregiudizio o una critica a nessuno, perché giustamente l’amore è più democratico di ogni governo.
    Ok. Per concludere auguro a tutti (innamorati e non) un buon San Valentino.
    Patrizia.

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    1. Buongiorno Patrizia,

      grazie mille per il tuo bellissimo commento!

      Mi trovi totalmente e assolutamente d’accordo: l’amore è un’energia molto intensa e potente, tanto vitalizzante quanto necessaria.
      Prima o poi ognuno di noi si troverà, indipendentemente dalla tipologia di amore che si troverà a vivere nella coppia, a provare questo sentimento per qualcuno. Ma è questo il punto: oltre che per “qualcuno”, si può senz’altro secondo me provare amore anche per “qualcosa”, e ho molto apprezzato tutti i tuoi esempi, dalla propria casa ai libri che tanto ci fanno viaggiare, così come ai ricordi di eventi di vita (gli animali, che adoro, ovviamente li faccio rientrare nel termine “qualcuno”, non in “qualcosa”).

      Bellissima e molto azzeccata tra l’altro la sua riflessione circa la possibilità di amare l’amore stesso. Questo in psicologia si chiama “meta-amore”, e ribadisco che ciò che hai condiviso tramite il tuo commento con me e con tutti i lettori di questo blog costituisce un concetto davvero prezioso, ti faccio i miei complimenti!

      A tal proposito, la mia opinione personale e professionale è che proprio l’amare il sentimento d’amore, il piacere e il beneficio che si ricava dalla propensione a concederselo, rappresenta un fattore protettivo alla conservazione dell’amore, sia dentro di sé nel proprio “io”, in attesa di renderlo noto all’altra persona, sia all’interno di una relazione di coppia.

      Come dicevo anche ad un’altra mia lettrice, di cui può leggere il commento poco sopra, l’amore romantico comprende sì in psicologia – almeno secondo la nomenclatura di Sternberg – la dimensione della passione. Nel linguaggio quotidiano e cinematografico, invece, viene spesso fatto coincidere perlopiù con l’amore platonico.

      La ringrazio per tutti i suoi apprezzamenti, sia per la mia definizione di “amore completo” che per i miei personali aforismi, nonché per aver concordato con me sul fatto che anche un’infatuazione può trasformarsi in un amore solido e duraturo.

      Mi fa inoltre piacere che mi abbia chiesto di spiegarle in cosa consiste l’asessualità. E’ una tematica che in realtà troverà ampio spazio in una sezione di articoli che scriverò in futuro incentrata sulla sessualità e sull’orientamento sessuale, ma rispondo subito e volentieri alla sua domanda.
      Quando citavo la possibilità di non essere attratti da nessuno dei due sessi biologici, mi riferivo appunto all’asessualità. Essa è un tipo di orientamento sessuale, che consiste nel non provare alcun tipo di attrazione fisica e sessuale né per gli individui di sesso maschile, né per gli individui di sesso femminile.
      Il provare amore, inteso come “attrazione sessuale”, per un oggetto – ad esempio, come tu citavi, una motocicletta – rimanda invece a tutt’altra questione, in cui credo sia sempre importante distinguere indagando come prima istanza se l’amore per l’oggetto specifico sia esclusivamente e direttamente legato all’oggetto stesso, se sia una sorta di feticismo o se invece esso sussista in quanto simbolo o richiamo di una più definita “totalità personologica”.

      Sperando di essere stato il più chiaro possibile, non esitare, Patrizia – se questo sarà il tuo desiderio – a replicare a questo mio commento per sottopormi ulteriori tue curiosità.

      Intanto ti auguro una buona serata!
      A presto!

      Dott. Jacopo Pesenti

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  3. Buonasera Jacopo, da quanto letto l’asessualità non comporta attrazione fisica tra sessi, ma può esserci simpatia, comunicazione, rispetto e anche amore? Presumo di si e nel caso che tra la coppia ci sia da parte di uno e dell’altra attrazione sessuale, cosa succede? Uno per forza deve accettare le avance dell’altro o sbaglio? E in questo modo non è una forzatura, una mancanza di rispetto verso il proprio partner?
    Riguardo al feticismo io l’ho sempre inteso come un atto di adorazione per un idolo, un idolatrare una statua, un determinato oggetto di culto, o mi sbaglio?
    Poi vorrei dei chiarimenti sulla “totalità personologica” perché non so proprio di cosa si sta parlando.
    Ringrazio e auguro buona serata. Patrizia

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    1. Buonasera, Patrizia!

      Esattamente: l’asessualità vera e propria non prevede un’attrazione fisica tra le persone coinvolte. Può anche esserci apprezzamento estetico per l’altrui aspetto, ma non si arriva a sviluppare alcuna attrazione sessuale.
      Allo stesso modo, ci può certamente essere simpatia, rispetto e tutte quelle piacevoli sensazioni date da un legame sincero e disinteressato.

      Per quanto concerne l’accettazione di un avance, la decisione sta ovviamente ad ognuno di noi. Di certo, però, se la viviamo come una costrizione, o peggio ancora ci sentiamo come in debito e dunque in qualche modo obbligati a corrisponderla anche quando non vissuta autenticamente, allora qualcosa di disfunzionale nella coppia si è senza dubbio creato.
      Il rispetto, oltre che averlo verso le esigenze dell’altro, ricordo che è fondamentale averlo anche per se stessi.

      Per quanto riguarda il feticismo, Patrizia, hai ragione, un’altra accezione del termine è proprio quella che tu hai riferito. In ambito sessuale, però, rimanda a tutte quelle circostanze in cui l’eccitazione sessuale è possibile solo per mezzo della vista, dell’esplorazione o della manipolazione di un oggetto specifico, che viene così investito della nostra libido e delle nostre più intime pulsioni.

      Infine – e mi scuso se ho usato un termine un po’ troppo complesso – per “totalità personologica” intendevo semplicemente dire che a volte un oggetto può essere un diretto rimando alla totalità di una persona. Associandolo alla sua interezza, che amiamo in quanto tale, ne rappresenta una sfaccettatura e ci rievoca l’unica complessità rappresentata dall’essere umano che ha riscosso il nostro interesse. Era dunque un sinonimo di “totalità della persona”.

      Sono molto contento che tu abbia voluto approfondire altri aspetti della questione: ti ringrazio e, come ormai ben sai, sono sempre volentieri disposto ad instaurare un sano e costruttivo confronto con te e con tutti gli altri miei lettori.

      Ti auguro una buona serata, a presto!

      Dott. Jacopo Pesenti

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